Rispetto alla questione migratoria “noi continueremo ad affrontare il problema da soli fino al prossimo Consiglio europeo. Sta a tutti noi europei prepararlo bene per arrivare poi ad una soluzione che sia efficace ma anche di solidarietà”. Così il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo svoltosi in presenza a Bruxelles.
“Soprattutto da parte di Francia e Germania ma anche altri – Commissione Ue compresa – c’è coscienza del problema”, ha precisato il premier, chiarendo che non sa “quanto questo porti a soluzioni comuni e condivise” perché “il discorso è un po’ tutto da costruire”. “I primi passi – ha proseguito – sembrano mostrare una certa consapevolezza che occorra una risposta solidale, non indifferente”. “Della questione della migrazione si discuterà più in dettaglio nel prossimo Consiglio europeo, io ho chiesto che sia messo in agenda”, ha puntualizzato Draghi, convinto che “mettere a dormire un problema non lo fa sparire”. Draghi ha anche ribadito che “il nostro atteggiamento dev’essere equilibrato, efficace ma soprattutto umano”. “Le immagini di quei bambini sono veramente inaccettabili”, ha sottolineato riferendosi alle foto diffuse da Open Arms con i corpi di bambini morti su una spiaggia libica. Il premier ha chiarito che l’impegno, da una parte, è a “collaborare e aiutare questi Paesi”, dall’altro a “far sì che anche l’Europa si muova economicamente in quell’area ma avendo in mente sempre i diritti umani”. Inoltre, si lavora per “avere l’aiuto dell’Europa per altri corridoi umanitari”.