“Non dare immagini deformate: è un problema di comunicazione decisivo”. Parola di mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e vicepresidente della Cei. Interpellato dai giornalisti – nella prima conferenza stampa dell’Assembla della Cei, in corso all’Hotel Ergife di Roma – sulla questione dei migranti, il vescovo ha resto noto che in aula “sono risuonate voci abbastanza forti”. In particolare, ha riferito il presule, “ci sono stati alcuni interventi accorati dei vescovi, per la maggior parte provenienti dalla Sicilia, affinché la riapertura di tutte le frontiere venga a assunta a livello europeo”. “Negli ultimi anni – ha fatto notare Brambilla – il gioco è sempre stato: ‘accoglienza sì, accoglienza no’. Ma c’è anche ‘accoglienza come’, perché ci sia una reale accoglienza con un inizio di integrazione”. Brambilla ha portato all’attenzione, a questo proposito, “la differenza tra immigrazione reale e immigrazione percepita”: da uno studio recente, infatti, risulta che “il flusso più importante dei migranti è ancora dall’Est, le migrazioni dal Sud sono solo al quarto posto”. Di qui la necessità di “non dare immagini deformate” del fenomeno immigrazione: “È un problema di comunicazione decisivo”.