Terra Santa: Pizzaballa (patriarca), “chi rende capace l’uomo di vivere una vita all’altezza del dono di Dio è lo Spirito santo”

“L’uomo, da solo, non può accogliere il dono di Dio, perché il dono è così grande, così pesante che richiede una più grande misura di cuore. C’è un ‘troppo’, un di più di vita che il Signore vuole donarci, ma che noi, da soli, non possiamo accogliere”. È questo, per il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, “il grande dramma dell’uomo”. Il tema è affrontato nella meditazione settimanale al Vangelo – questa settimana la Pentecoste – diffusa sul sito del Patriarcato. “Nella sua solitudine – afferma Pizzaballa – l’uomo può trovare diverse soluzioni a questo dramma: può accontentarsi di una vita mediocre, inferiore alla propria vocazione; può fidarsi delle proprie forze, dei propri doni, e cercare dentro di sé la vita; può riempire il vuoto con ciò che possiede; oppure può disperarsi. Sono tutte vie senza uscita. C’è qualcosa che non possiamo ottenere solo con la nostra intelligenza, con le nostre ricchezze, tanto meno con il potere, con l’uso della forza”. Chi rende capace l’uomo di “vivere una vita all’altezza del dono di Dio” è lo Spirito santo: “Ci rende capaci di questo ‘troppo’, di questo di più. Arriva proprio dove noi, da soli, non possiamo. E lo fa dal di dentro: non imponendoci un peso ulteriore, non chiedendoci uno sforzo in più. Ci conduce alla verità, che nel Vangelo non è mai un’idea, ma sempre una persona. La verità nel Vangelo non è altro che l’amore gratuito che unisce il Padre e il Figlio, e nel quale noi siamo chiamati ad entrare, gratuitamente”. Per accogliere questo dono, avverte il patriarca, “c’è forse un’unica condizione: essere poveri. Si tratta di entrare in quest’ottica di un’esistenza nuova, in cui si vive del dono che si riceve e si impara a donare tutto” come è nello stile della Trinità.

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