In Italia il Sars-CoV-2 allenta la presa: l’indice di positività al test – che misura il rapporto tra i nuovi casi positivi e i nuovi soggetti sottoposti al test nell’ultima settimana – è pari all’8,06%: risulta positivo, dunque, circa un paziente su 10 nuovi soggetti testati, in calo rispetto alla settimana precedente pari al 9,83%. È quanto emerge dalla 53ª puntata dell’Instant Report Covid-19, iniziativa dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica di confronto sistematico sull’andamento della diffusione del Sars-CoV-2 a livello nazionale.
Secondo il Report, inoltre, sono solo tre – Veneto, Lazio e Toscana – le Regioni che si sono mostrate “resilienti” al Covid sul fronte dell’impatto che la pandemia ha avuto sui ricoveri per interventi chirurgici programmati; la tempestiva riattivazione dei ricoveri chirurgici ha consentito di ridurre il numero di ricoveri chirurgici “persi” rispetto allo stesso periodo del 2019. Piemonte, Sardegna, Valle d’Aosta e Molise, invece, sono le Regioni inerti, nelle quali il ritardo nell’attivazione dei ricoveri chirurgici ha comportato un alto numero di ricoveri persi.
“Tra questi due approcci – sostiene Americo Cicchetti, direttore Altems – notiamo altri due comportamenti assunti dalle Regioni. Alcune Regioni da noi definite fragili, infatti, nonostante abbiamo tempestivamente deliberato la ripresa delle attività ordinarie registrano forti contrazioni dell’attività, probabilmente dovuti all’assenza di mobilità sanitaria in entrate e/o alla circolazione del virus che non ha consentito una piena ripartenza. Infine, in altre Regioni la ripartenza tardiva sembrerebbe non aver inficiato il decremento di attività rispetto al 2019: si tratta – conclude – delle Regioni da noi definite late responder”.