Giovedì 27 maggio si svolge l’evento conclusivo del progetto “Inclusive ageing in place — In-Age” affronta il tema della condizione di fragilità delle persone anziane e i relativi rischi di isolamento sociale. La finalità della ricerca è quella di proporre possibili azioni e strategie a sostegno del miglioramento della qualità della vita dell’anziano fragile e di un invecchiamento più sereno e sicuro nella propria abitazione.
La ricerca si baserà sui dati risultanti dalle attività di rilevamento e analisi che saranno condotte in tre contesti regionali (Lombardia, Marche, Calabria) da tre unità di ricerca coinvolte nel progetto (Politecnico, Inrca, Università Mediterranea di Reggio Calabria e Auser).
All’evento conclusivo saranno presenti tutte le realtà che hanno contribuito a realizzare questa ricerca, una folta rappresentanza di stakeholder, i partner di progetto. “L’innalzamento dell’età media, accompagnato da un aumento dei rischi di essere affetti da forme di disabilità e malattie croniche, pone l’obbligo di assumere una nuova attenzione alla problematica dell’invecchiamento ‘inclusivo’ e, in particolare, ai rischi dell’invecchiamento a casa propria. In questo quadro – spiega una nota – la ricerca si è posta l’obiettivo, a partire da un solido lavoro empirico, di proporre possibili azioni e strategie a sostegno del miglioramento della qualità della vita dell’anziano fragile e per un invecchiamento più sereno e sicuro nella propria abitazione. L’evento finale intende presentare e condividere gli esiti principali di questo lavoro, coinvolgendo organizzazioni di terzo settore, sindacati, esperti e operatori che affrontano quotidianamente i temi del sostegno alle condizioni di vita degli anziani fragili nel nostro Paese”.