“Un milione di bambini a Gaza subiscono le conseguenze crescenti di un conflitto violento, senza un posto sicuro dove andare. Sono state perse vite e sono state distrutte famiglie”. Lo denuncia oggi l’Unicef quando il conflitto tra Hamas e Israele è giunto al nono giorno (dal 10 maggio). “A Gaza, almeno 60 bambini sono stati uccisi e altri 444 sono stati feriti in meno di 10 giorni – afferma l’Unicef attraverso il suo direttore generale, Henrietta Fore -. Circa 30.000 bambini sono stati sfollati. Si stima che 250.000 bambini abbiano bisogno di servizi di protezione e per la salute mentale. Almeno 4 strutture sanitarie e 40 scuole sono state danneggiate. Circa 48 scuole – la maggior parte gestite dall’Unrwa – vengono usate come rifugi d’emergenza per le famiglie che cercano rifugio dalle violenze”. Nel comunicato l’Unicef fa il punto della situazione umanitaria nella Striscia: “I sistemi idrici e igienico-sanitari, già indeboliti, sono stati ulteriormente compromessi come risultato di quest’ultima escalation. Le infrastrutture essenziali, fra cui pozzi e serbatoi di acqua di falda, impianti di desalinizzazione e di trattamento delle acque reflue, reti di distribuzione dell’acqua e stazioni di pompaggio, hanno subito danni significativi. Stimiamo che 325.000 persone abbiano bisogno di servizi idrici e igienico-sanitari di emergenza, senza i quali è più facile che contraggano malattie infettive potenzialmente letali”. Particolarmente preoccupante “la diminuzione del 60% della capacità di energia elettrica che sta lasciando gli ospedali sempre più dipendenti dai generatori per garantire i servizi sanitari essenziali. Questi generatori richiedono quantità significative di carburante per funzionare. Qualsiasi riduzione della capacità di assistenza sanitaria potrebbe anche mettere a repentaglio le cure per i malati di Covid-19”. Da qui l’appello dell’Unicef che “chiede l’immediata cessazione delle ostilità per ragioni umanitarie per permettere l’ingresso del personale e degli aiuti essenziali, tra cui carburante, articoli medici, kit di primo soccorso e vaccini contro il Covid-19. Chiediamo inoltre che si stabiliscano corridoi umanitari in modo da poter portare questi aiuti in sicurezza, in modo che si ricongiungano le famiglie e possano accedere a servizi essenziali e in modo che i malati e i feriti possano essere evacuati”.