“La sicurezza sul lavoro è una priorità a cui non si può rinunciare e su cui bisogna moltiplicare ogni sforzo perché la pandemia e la crisi sociale stanno acuendo una tendenza nella quale, per la necessità di trovare un’occupazione, crescono spesso le situazioni esposte a condizioni non sufficientemente sicure”. Per queste ragioni le Acli aderiscono alla “Giornata per la sicurezza sul lavoro” indetta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e prevista per domani, 20 maggio, data in cui si ricorda l’approvazione dello Statuto dei lavoratori, avvenuta 51 anni fa.
“Purtroppo – ha dichiarato Stefano Tassinari, vicepresidente nazionale delle Acli – se da una parte ci sono aziende che investono sulla qualità, sul fare rete, sulle competenze e sulla collaborazione coi lavoratori, creando lavoro ‘certo’, non possiamo non interrogarci su quanto la piaga delle morti sul lavoro non sia legata spesso anche a una imprenditorialità incline oppure subordinata a mercati giocati sul ‘massimo ribasso’, al cercare una produttività da furbi, talvolta che strizza l’occhio anche a un’economia sommersa e illegale”. “Serve più formazione, controlli mirati, e forse anche un maggior studio e capacità di lavorare sui dati e di georeferenziare territori e settori per circoscrive quelli a massimo rischio ed intensificare in modo mirato e tempestivo i controlli”, ha proseguito Tassinari, per il quale “più in generale serve una svolta collettiva verso un’economia, anche nell’indotto pubblico, dove conti molto di più il valore e il contributo di ogni persona. Dove questo avviene tendenzialmente c’è più produttività e ci sono meno morti”.