“L’Inpgi ha bisogno di un quadro normativo che racchiuda tutte le figure che fanno informazione e comunicazione in questo paese. Un quadro normativo che ci consenta di riunire tutte le professioni sotto uno stresso ombrello”. Sono queste le parole di Marina Macelloni, presidentessa dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi), intervenuta oggi alla conferenza stampa della Federazione nazionale stampa italiana (Fnsi), per presentare la manifestazione che si svolgerà domani davanti a palazzo Montecitorio, per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulle difficoltà strutturali dell’informazione e sull’assenza di politiche per il lavoro. “La difficoltà dell’Inpgi è rappresentata dal fatto che mancano i ricavi dei contributi, e mancano perché mancano i rapporti di lavoro attivi: nel 2020 ne abbiamo persi altri 865, più o meno la stessa cifra nel 2019”, ha continuato nel suo intervento Macelloni che si attende un’ulteriore ondata di pensionamenti per il 2021, sottolineando come negli ultimi 10 anni l’Inpgi abbia pagato oltre 500 milioni di ammortizzatori sociali, circa 50 milioni l’anno, molto di più di quanto investe il settore editoriale. “Siamo quelli che hanno investito di più sulle persone e sulle aziende, senza l’Istituto molte imprese editoriali oggi non ci sarebbero più. Chiediamo al governo considerare la vicenda Inpgi come parte di una crisi più complessa che riguarda l’intero mondo dell’informazione in questo Paese”, ha dichiarato la presidentessa dell’Inpgi a cui ha fatto eco Raffaele Lorusso, segretario Fnsi, che ha rivolto un appello al presidente Draghi, “perché avvii un confronto serio sulle criticità del settore e su quello che deve essere il ruolo dell’informazione in questo paese. Servono riforme strutturali perché fino ad oggi non ci sono state risposte, al di là di sporadiche disponibilità”. “Se il presidente Draghi ha potuto fare una manovra di 238 miliardi non può fare un decreto per la ricostruzione del sistema editoriale?”, la domanda del presidente Fnsi, Beppe Giulietti: “Attendiamo che ci convochi, perché ci sono dei provvedimenti che possono essere fatti in pochi giorni”.