“Il Viminale sta lavorando da più di un anno per rafforzare il cordone di sicurezza intorno alle aziende e alle attività economiche che, proprio in questa fase di riaperture ma anche di persistente vulnerabilità finanziaria dovuta a una crisi senza precedenti, sono insidiate su più fronti dalla strategia di espansione delle mafie”. Lo afferma il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in occasione della diffusione del quinto report redatto dall’Organismo permanente di monitoraggio ed analisi sul rischio di infiltrazione nell’economia da parte della criminalità organizzata di tipo mafioso.
Un documento che, spiega la titolare del Viminale, “accende un faro sul fenomeno delle variazioni societarie durante la pandemia come possibili indizi di contaminazioni, fornendo un indispensabile strumento di analisi per prevenire i tentativi di alterazione del mercato, di inquinamento del tessuto economico e di condizionamento degli appalti e delle gare pubbliche”.
“Di fronte all’allarme lanciato da più parti che la tempesta economica conseguente alla pandemia sia solo agli inizi, non siamo rimasti immobili”, ha spiegato il presidente dell’Organismo permanente, prefetto Vittorio Rizzi. “Siamo consapevoli che i 12 mesi analizzati non costituiscono un lasso temporale statisticamente significativo, tanto più che l’ampio ventaglio degli interventi assicurati dallo Stato per contrastare una crisi senza precedenti ha inciso sui parametri economici di riferimento”, ha proseguito, sottolineando che “gli elementi emersi possono costituire, però, il preludio di ciò che potrebbe verificarsi nell’immediato futuro e sono indizi utili per adottare le conseguenti contromisure a tutela della sicurezza e dell’economia”.