Disabilità e famiglia: Ramonda (Apg23), “un popolo non lascia indietro nessuno, altrimenti è una accozzaglia di gente”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il popolo che non lascia indietro nessuno e che tiene il passo dei ciechi e dei zoppi è un popolo, altrimenti è una accozzaglia di gente”. Lo ha detto Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della comunità Papa Giovanni XXIII, durante il quarto webinar “La famiglia e la persona con disabilità durante il Covid-19. Una crisi da non sprecare”. “Nella pandemia – ha ricordato – ho avuto l’opportunità di vivere più a casa. Abbiamo vissuto insieme, la quotidianità e l’esperienza di coloro che avevano i figli disabili che non potevano più andare nei centri riabilitativi”. Ramonda ha parlato delle vittime di Covid-19 anche nella comunità, non solo in Italia ma nel resto del mondo. “Lo stato sociale italiano – ha osservato – è stato sufficientemente adeguato perché negli altri Paesi, come in Brasile per esempio, ci dicono che le persone muoiono mentre sono in coda per entrare in ospedale. Ci diciamo che questa crisi non è per la morte, ma per la vita: Dio ha creato la famiglia, le persone gli istituti. Come comunità ci siamo impegnati a chiedere alle istituzioni di attuare politiche sociali per la famiglia. Vogliamo che questa crisi ci impegni ancora di più. Vogliamo che lo Stato intervenga per dare un sostegno alle famiglie con disabilità”.

Ramonda ha spiegato come la comunità accolga i bambini sin dalla nascita, sin dall’ospedale. “Dare un papà e una mamma è il primo diritto. in questo ambiente familiare, si possono affrontare tutte le avversità. In questo periodo abbiamo riscoperto che queste persone possono recuperare le capacità lavorative o possono essere inseriti nel mondo del lavoro”. “La gloria di Dio è un camminare insieme come popolo, volendoci bene, condividendo i beni e le responsabilità perché diventiamo più capaci di amare”.

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