“La Terra Santa è un territorio piccolo con diverse religioni, in cui i cristiani sono una minoranza. Quanto sarebbe importante – soprattutto in questi giorni – aprire la porta al dialogo tra i giovani di diverse religioni!”. È l’appello di Maria Lisa Abu Nassar, 26 anni, di Nazareth, coordinatrice dell’accoglienza
presso il Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo, intervenuta alla conferenza stampa di presentazione, in sala stampa vaticana, degli Orientamenti pastorali per la celebrazione delle Giornate mondiali della gioventù a livello diocesano, a cura del Dicastero per i Laici, la famiglia e la vita. “Nonostante le nostre diversità, noi giovani partiamo punto in comune”, ha spiegato Maria: “Dalla ricerca di qualcosa, di Qualcuno che possa dare senso alla nostra esistenza. Promuovere un dialogo del genere in Terra Santa, attraverso la Gmg, significherebbe sperare ancora che un giorno la pace regni nella terra dove è nato e vissuto Gesù”. Maria ha cominciato il suo intervento ricordando la Gmg di Cracovia, la prima a cui ha partecipato: “Arrivando a Cracovia, abbiamo incontrato tantissimi giovani di diversi Paesi del mondo. Ogni gruppo aveva la sua bandiera. Noi eravamo senza, per evitare alcun conflitto politico. Sono stati gli eventi vissuti alla Ggm a ricordarci che apparteniamo alla madre Chiesa che siamo tutti uniti ad un solo Padre. Nonostante tanti conflitti, la Terra Santa rimane sempre un luogo di pellegrinaggio, dove i giovani vengono per incontrare Gesù”.