I pacchetti di misure che tutti i Paesi del mondo stanno varando per superare la crisi economica innescata dalla pandemia sono in grado di stimolare una ripartenza che sia ambientalmente sostenibile e socialmente inclusiva? I Paesi del G20 hanno un ruolo chiave per guidare una ripresa che sia davvero green e indicarne il percorso con esempi come ha fatto la presidenza italiana ponendo questo tema al centro del dibattito del G20. Questo il tema del “workshop virtuale” organizzato nell’ambito degli eventi collaterali della Presidenza italiana del G20, che si è svolto ieri, 17 maggio, come ricorda una nota del Ministero della Transizione ecologica (Mite).
L’evento, organizzato in collaborazione con l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), si è articolato in due sessioni a cui hanno preso parte rappresentanti del governo italiano, dell’Ocse, studiosi ed esperti internazionali che hanno discusso di “Una nuova prospettiva: vincere le sfide per trarre i benefici di una recovery green”.
“Dalle statistiche dell’Ocse sulle misure di recovery post-Covid emerge infatti che 336 miliardi di dollari sono stati stanziati dalle maggiori economie del pianeta per misure ‘green’ ma queste misure producono effetti neutri o negativi per l’ambiente e rappresentano solo il 17% del totale delle somme previste per la ripresa post-Covid. C’è, insomma, ancora una lunga strada da percorrere per realizzare una recovery che sia realmente sostenibile e inclusiva”, si legge nella nota del Mite.