Un sacerdote della diocesi di Banmaw, nello stato di Kachin, in Myanmar, è stato arrestato dalle forze di sicurezza. A dare la notizia è l’agenzia cattolica di informazione sulle Chiese in Asia, Ucanews. Padre Labang Lar Di – questo il nome del religioso arrestato – era in viaggio da Banmaw a Myitkyina il 13 maggio scorso quando i soldati lo hanno fermato per controllare carta d’identità e cellulare. Poi – secondo fonti della Chiesa locale citati da Ucanews – lo hanno portato nei quartieri generali dei militari perché avevano bisogno di fare altre domande. Il sacerdote doveva fare un viaggio di un giorno tra Banmaw e Myitkyina ed era partito di mattina presto. Probabilmente i militari si sono insospettiti dal cellulare del sacerdote che potrebbe contenere foto di sfollati interni in quanto nella sua parrocchia c’è un campo profughi. Un religioso della diocesi di Banmaw ha detto ad Ucanews che le forze di sicurezza volevano sicuramente conoscere maggiori dettagli e quindi lo hanno arrestato. L’arresto del sacerdote arriva mentre si intensificano i combattimenti tra i militari e l’Esercito per l’indipendenza Kachin (Kia). La crisi ha provocato la fuga di oltre 5mila persone dallo stato di Kachin e la Chiesa è fortemente impegnata negli aiuti umanitari agli sfollati che si sono rifugiati nelle chiese e nei monasteri. “Stiamo comunicando con i militari per fare appello a loro e dire che il sacerdote stava semplicemente svolgendo un dovere pastorale. Speriamo che venga rilasciato presto”, ha detto il religioso a Ucanews. L’appello alla liberazione del sacerdote sta viaggiando sui social dove molte persone stanno chiedendo il suo rilascio il prima possibile. Ad aprile, i militari hanno fatto irruzione nelle chiese dello stato di Kachin e in almeno cinque chiese cattoliche nella diocesi di Pathein nel delta dell’Irrawaddy. Lo Stato Kachin, all’estremo settentrione del Paese, è tra quelli che più hanno subito le iniziative militari nel mezzo secolo di dittatura ma anche il loro periodico riacutizzarsi nell’ultimo decennio. Lo Stato è abitato da meno di due milioni di persone, in maggioranza cristiani (anche se le statistiche ufficiali ne riducono l’incidenza sotto il 40%), tra cui 120mila cattolici.