In merito alla protesta inscenata, ieri, domenica 16 maggio, fuori dalla chiesa di Lazzeretto, e alle notizie diffuse dal Comitato Fai “Noi per San Pantaleo” a mezzo stampa e web, la diocesi di San Miniato precisa che “il passaggio dei beni di San Pantaleo (chiesa, canonica, compagnia) all’Istituto diocesano Sostentamento clero è stato richiesto espressamente e a più riprese, negli anni passati, dalla parrocchia, vista l’impossibilità oggettiva da parte di quest’ultima di restaurare l’intero complesso di sua pertinenza”.
Rilevando che “è venuta incontro a una necessità della parrocchia”, la diocesi riferisce di aver sempre “manifestato attenzione e ascolto nei confronti del Comitato Fai ‘Noi per San Pantaleo’ e gli uffici di Curia hanno sempre dato risposte, anche tramite il parroco”. Si fa presente, inoltre, che esiste un progetto di recupero e valorizzazione del complesso storico di San Pantaleo e si smentisce recisamente che “ci sia alcuna intenzione di vendere chiesa e canonica per monetizzare”. Si rileva, infine, che “la manifestazione svoltasi con l’esposizione di striscioni fuori dalla chiesa nell’imminenza della celebrazione delle Cresime, strumentalizzando così, senza alcun rispetto dei bambini e delle loro famiglie, un momento che avrebbe dovuto essere di festa e di serenità, è stata assolutamente sconveniente e inaccettabile”.