“Senza dubbio il diffondersi dell’ultima variante indiana, la B1.6.7.2, che contagia con una rapidità del 50% superiore a quella delle altre forme di Covid, è una battuta di arresto nella campagna di vaccinazione. Il problema è capire quanto gravi siano i nuovi focolai anche se è importante sottolineare che l’impennata di contagi è limitata ad alcune fasce d’età e ad alcune zone di Londra e di città del nord come Bolton, Blackburn e Derby”. Paul Hunter, docente di medicina all’Università dell’East Anglia e consulente Covid dell’Organizzazione mondiale della sanità, ridimensiona l’allarme scattato ieri nel Regno Unito.
Secondo Hunter l’ultima versione della variante indiana colpisce soprattutto i più giovani, adolescenti e ventenni, che non sono ancora stati vaccinati, un problema che potrebbe essere risolto se venisse garantita anche a loro quell’iniezione che ha raggiunto, fino ad oggi, oltre 36 milioni di persone, più della metà della popolazione britannica.
“Ci sono buone prove che, sia nel Regno Unito sia in India, i vaccini stiano funzionando bene con questa nuova variante e proteggano chi li ha ricevuti. Anche chi si ammala viene contagiato in modo non grave”, spiega l’esperto. “Penso che il governo faccia bene a riaprire, da lunedì, bar, ristoranti e alberghi al chiuso e anche cinema e musei ma la situazione va monitorata e può darsi che dovremo fermarci con la completa rimozione delle restrizioni prevista per il 21 giugno”.