“Quattro anni fa il vescovo, mons. Antonio Suetta, aveva prospettato la soluzione possibile di questo progetto ricevendo la disponibilità della proprietà del complesso, appunto la Congregazione dei Fratelli Maristi, il sostegno del prefetto di allora, Silvana Tizzano, che si era data disponibile ad interessarsi per verificare la indispensabile disponibilità di fondi presso il Ministero, e l’Amministrazione comunale di allora, che però non aveva dato parere positivo”. È quanto precisa la diocesi di Ventimiglia–San Remo, in merito agli articoli recenti usciti a mezzo stampa e internet, riguardo la realizzazione di un centro per soccorrere l’emergenza migranti nel comune di Ventimiglia presso l’ex monastero dei frati Maristi.
“Il vescovo precisa quindi che se oggi si vuole ridiscutere la medesima proposta è necessario ripartire da capo. Ovvero risentendo la proprietà per verificarne e ottenerne la disponibilità attuale. In secondo luogo per vedere se ci sono fondi disponibili da parte dello Stato per ristrutturare e far funzionare dignitosamente la struttura – chiarisce la diocesi -. In ogni caso riflettendo bene sul fatto che, se anche tutto questo ci fosse, dobbiamo pensare che la preparazione di questo progetto, per i tempi di autorizzazioni e adeguamento necessari, richiederà diverso tempo – come bene evidenziato anche dal prefetto Michele Di Bari – mentre è invece in atto una situazione di emergenza che da subito necessita di un intervento immediato”.