Diocesi: mons. Piemontese (Terni), “superare egoismi e visioni di parte, per pensare e promuovere progetti per le future generazioni”

“Non possiamo non avvertire tra di noi la presenza spirituale, direi quasi fisica di san Giovanni Paolo II, che ha calcato questi luoghi, ha avuto parole appropriate per tutti, ha compiuto gesti di benevolenza, ha pregato con noi e per noi”. Lo ha detto, stasera, il vescovo di Terni-Narni-Amelia, mons. Giuseppe Piemontese, nella messa celebrata alle Acciaierie, nel 40° anniversario della visita di San Giovanni Paolo II a Terni.
“Le parole pronunciate da san Giovanni Paolo II in questa piazza furono di grande incoraggiamento e altissimo significato orientativo per lavoratori e imprenditori; esse suonano di estrema attualità ancora oggi. Molte di quelle parole si ritrovano nella enciclica sul lavoro Laborem exercens, pubblicata il 14 settembre 1981”, ha ricordato il presule.
“In questo delicato momento della storia della nostra nazione, alle prese con una crisi senza precedenti e proiettata verso la ripresa confidando sui fondi europei, avverto il bisogno di rivolgere un appello a Istituzioni, mondo politico, imprese, sindacati, società civile e alla comunità ecclesiale per unire ogni sforzo di ingegno e di responsabilità. Un invito a superare egoismi e visioni di parte, per pensare e promuovere progetti per le future generazioni, la Next Generation della nostra Umbria e del territorio di Terni-Narni-Amelia”, le parole del vescovo che ha esortato a non restare “a guardare” né a lasciarsi “prendere dall’accidia o dagli istinti avidi di insensato accaparramento, che distrugge i singoli e la comunità intera”.
Mons. Piemontese ha spiegato: “La nostra preghiera questa sera mira a invocare coraggio, intraprendenza e dedizione generosa verso il prossimo, verso il futuro di questa azienda e di tante altre in grave difficoltà”. E ha concluso: “Non dubito che, con l’aiuto di Dio, la buona volontà e l’impegno di tutti, riusciremo ad essere degni continuatori di tanti uomini e donne, esempi fulgidi della società civile, santi e cittadini comuni, dediti a compiere il proprio dovere quotidiano, nel promuovere la crescita e lo sviluppo materiale, culturale e spirituale del nostro popolo e delle nostre città”.

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