“È il tempo di riconoscere il desiderio di dare vita, di riconoscere il nostro bisogno di avvenire e di speranza, conoscere di nuovo una realtà a cui possiamo ancora dare un’altra direzione, una svolta”. Lo ha affermato la ministra delle Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, intervenendo agli Stati generali della natalità, in corso stamattina a Roma. “Riconoscere ad esempio – ha sottolineato – che singole misure a tempo, precarie sono inefficaci, alle giovani famiglie serve visione, fiducia, stabilità di misure. Meritano dal Paese un intero Piano che le accompagni. Per questo abbiamo voluto ed è servita una intera riforma delle politiche familiari, la prima della nostra storia, il cosiddetto Family Act, l’abbiamo proposta e scelta come asse nel percorso di ripartenza e di resilienza per rimettere al centro della storia e delle scelte pubbliche le bambine e i bambini, i piccoli”. Con l’assegno unico e universale, ha evidenziato la ministra, “li riconosce come bene comune, esige investimenti per la loro educazione, promuove e prevede corresponsabilità paritaria nelle famiglie, investe nel lavoro femminile e insieme nella valorizzazione della maternità. Promuove e incentiva l’autonomia dei giovani. Con chiarezza va detto che oggi siamo impegnati ad attuarla integralmente e che servono il coraggio e l’impegno di tutti. Questo coraggio di riconoscere, di precedere, di indicare una direzione non lasciando indietro nessuno è il nostro compito, è il compito della politica ed è il compito servire la speranza, di aprire strade di giustizia, di libertà vera, qui e oggi”.