“La violenza cui stiamo assistendo cancella e mette nell’ombra le azioni di pace e di giustizia messe in opera, in questi anni, da uomini e donne di buona volontà per permettere il rispetto e il riconoscimento dell’esistenza dell’altro e la possibilità di convivere e creare insieme una società più giusta e più feconda che prepari un mondo migliore per i nostri figli”. Lo affermano in un appello congiunto Anna e Rosanna Maryam, due rappresentanti del gruppo italiano di “Donne di fede in dialogo” di Religions for peace.
Alla luce dei recenti tragici avvenimenti in Israele e in Palestina, le due donne – una ebrea e una mussulmana – consegnano un messaggio di pace. “Come donne appartenenti alla società civile non ci identifichiamo con i poteri forti che sono causa della tragedia che stanno affrontando e stanno distruggendo due popoli, ognuno nella propria condizione”, affermano. “Auspichiamo che il senso dell’umano, il fatto di essere stati creati dallo stesso Dio, ricordi ad ogni uomo, indipendentemente dal suo credo, di non perdere quella scintilla di divino che gli è stata donata, che non calpesti il proprio simile e utilizzi la ragione prima della passione”, proseguono nell’appello. “Da donne di fede che hanno a cuore quei luoghi e quelle persone – sottolineano – non riusciamo a mostrare solidarietà ad una sola parte delle vittime perché la sofferenza di ognuno, di ogni essere umano è la nostra sofferenza”.