“Non si può restare nell’ambito dell’emergenza e del provvisorio, è necessario dare stabilità alle strutture di sostegno alle famiglie e di aiuto alle nascite”. È l’imperativo contenuto nell’ultima parte del discorso del Papa agli Stati Generali della Natalità, iniziativa on line del Form delle associazioni familiari e in corso all’Auditorium della Conciliazione di Roma. “La sostenibilità ha bisogno di un’anima e quest’anima è la solidarietà”, la tesi di Francesco: “Come c’è bisogno di una sostenibilità generazionale, così occorre una solidarietà strutturale”. “La solidarietà spontanea e generosa di molti ha permesso a tante famiglie, in questo periodo duro, di andare avanti e di far fronte alla crescente povertà”, ma per rendere la solidarietà strutturale “sono indispensabili una politica, un’economia, un’informazione e una cultura che promuovano coraggiosamente la natalità”. In primo luogo, l’indicazione di rotta del Papa, “occorrono politiche familiari di ampio respiro, lungimiranti: non basate sulla ricerca del consenso immediato, ma sulla crescita del bene comune a lungo termine. Qui sta la differenza tra il gestire la cosa pubblica e l’essere buoni politici”. “Urge offrire ai giovani garanzie di un impiego sufficientemente stabile, sicurezze per la casa, attrattive per non lasciare il Paese”, ha proseguito Francesco: “È un compito che riguarda da vicino anche il mondo dell’economia: come sarebbe bello veder crescere il numero di imprenditori e aziende che, oltre a produrre utili, promuovano vite, che siano attenti a non sfruttare mai le persone con condizioni e orari insostenibili, che giungano a distribuire parte dei ricavi ai lavoratori, nell’ottica di contribuire a uno sviluppo impagabile, quello delle famiglie! È una sfida non solo per l’Italia, ma per tanti Paesi, spesso ricchi di risorse, ma poveri di speranza”.