“Il calo delle nascite renderà necessario avere sempre più strutture integrate di nido e scuola dell’infanzia, all’interno dello stesso edificio”: lo dice il segretario generale della Fism, la Federazione italiana scuole materne, Luigi Morgano, ricordando l’appuntamento di domani a Roma: gli “Stati generali della natalità”, iniziativa voluta dalla presidenza nazionale del Forum delle associazioni familiari, del quale anche Fism fa parte. Dal meeting, che vedrà la partecipazione di istituzioni, imprese, personalità della cultura, dell’informazione, dello spettacolo e dello sport, partirà un appello alla corresponsabilità. La necessità di strutture integrate, precisa Morgano, nasce “sia per finalità educative e didattiche, sia per la possibilità di compensare i posti che dovessero liberarsi in una struttura come nell’altra, specie nell’ottica dei cosiddetti poli dell’infanzia del sistema integrato zero-sei anni”. Poli oggi gestiti in larga parte dalla Fism. Pur riconoscendo che “il sistema degli asili nido accreditati – che garantisce la metà dei posti disponibili per la prima infanzia, anche in convenzione con i Comuni – sino ad oggi pare aver retto nonostante le conseguenze della pandemia”, Morgano pone però un interrogativo ineludibile: “Sino a quando potrà ancora resistere viste le persistenti disparità?”.