“Il lancio di razzi su Israele è assolutamente inaccettabile e deve essere fermato immediatamente. Israele ha diritto all’autodifesa in questa situazione. Questa escalation di violenza non deve essere né tollerata né accettata”. È la posizione sinteticamente espressa da Heiko Maas, ministro degli esteri del governo Merkel. Gli fa eco il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, che ha pubblicamente condannato “con la massima fermezza gli attacchi missilistici dalla Striscia di Gaza su Israele”, che “ha il diritto di difendersi”. Kurz ha auspicato che questi “attacchi vengano fermati con effetto immediato”, perché “qualsiasi altra cosa sarebbe un crimine contro le persone in Israele e un enorme fardello per la regione”. La ministra degli esteri del Belgio, Sophie Wilmes, ha invece parlato di “violenza inaccettabile” e ha condannato “l’uso di missili da Gaza e i raid israeliani”, chiedendo l’immediata de-escalation degli scontri e invitando al “rispetto dello Status Quo per i luoghi santi, per la legge internazionale e per i diritti umani”. La Francia aveva già condannato il lancio dei missili dalla striscia di Gaza, in violazione del diritto internazionale, ma aveva anche espresso, in una dichiarazione del Ministero degli esteri, “profonda preoccupazione per le minacce di sgomberi forzati contro i residenti del quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est, che rientrano nella politica di colonizzazione, illegale secondo il diritto internazionale, e inaspriscono le tensioni”. Da Londra il premier Boris Johnson questa mattina ha chiesto “a Israele e ai palestinesi di fare un passo indietro dal baratro e di dare entrambe prova di autocontrollo”. Profondamente preoccupato per la crescente violenza e le vittime civili, il Regno unito “desidera assistere a un urgente allentamento delle tensioni”.