“La messa crismale, se per un verso è considerata una delle principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio del vescovo e un segno della stretta unione dei presbiteri con lui, per altro è epifania della Chiesa, corpo di Cristo, organicamente strutturato, che nei vari ministeri e carismi esprime, per la grazia dello Spirito, i doni nuziali di Cristo alla sua sposa, pellegrina nel mondo”. Lo ha detto mons. Giuseppe Satriano, amministratore apostolico di Rossano-Cariati, nella messa crismale celebrata oggi.
“Vero punto focale di questo nostro radunarci è Cristo, l’unto, il consacrato. La nostra festa è in Lui, sorgente di quel sacerdozio ministeriale che oggi celebriamo all’interno di tutto il popolo sacerdotale – ha aggiunto -. È nel mistero di Cristo morto e risorto che effonde il suo Spirito sull’umanità, sua sposa, che assume significato la liturgia della benedizione degli oli. Momento alto, ricco di un simbolismo pregnante, che ci aiuta a comprendere il senso profondo di quella unzione sacramentale presente nella vita cristiana, nelle sue varie tappe esistenziali, dove lo Spirito Santo giunge a noi per risanare, illuminare, confortare, consacrare e permeare di doni e di carismi tutto il corpo della Chiesa”. Ed “è nello Spirito, e solo in Lui, che assume sapore di verità ogni nostra scelta di vita che desideriamo porre a edificazione del regno”.
La celebrazione è stata anche occasione per rivolgere un ringraziamento alla diocesi di cui è stato pastore per sei anni, prima di essere chiamato a guidare l’arcidiocesi di Bari-Bitonto. “Un piccolo uomo come me non poteva pensare di vedere un momento come questo. Il desiderio ardente di vivere un’esperienza pasquale come quella di oggi, si trasforma in semplice e pura gratitudine”, ha affermato mons. Satriano. Proprio domani ci sarà ordinazione episcopale dell’arcivescovo eletto di Rossano-Cariati, mons. Maurizio Aloise.
A conclusione della messa crismale, il presule ha consegnato alcuni riconoscimenti a persone che, “con umiltà, spirito di servizio e nel silenzio”, operano per il bene della Chiesa locale: Lia Panera, Eugenio Scalise e Igino Romano hanno ricevuto l’onorificenza pontificia denominata “Pro Ecclesia et Pontifice”. Si tratta della “Crux pro Ecclesia et Pontifice”, ossia la massima onorificenza che viene conferita a laici che si sono distinti per il loro servizio alla Chiesa. Consegnate anche le benedizioni papali a Giovanni Russo, Vincenzo Curia e Annarosa Occhiuzzo.