“L’attenzione riservata da Papa Francesco alla figura del catechista ha accompagnato, sin dall’inizio, il suo Pontificato. Questo Motu proprio ribadisce e sostiene la riflessione su una prospettiva ben precisa di Chiesa che vive in pienezza la ministerialità come un dono”. Lo afferma mons. Stefano Russo, segretario della Cei, commentando la pubblicazione del Motu proprio “Antiquum Ministerium” che istituisce il ministero di catechista. Si tratta di un documento che valorizza e mette in luce l’azione catechistica delle comunità, che si svolge nel particolare contesto delle Chiese del nostro Paese. “Un contesto che, nonostante le ferite provocate dalla pandemia – osserva mons. Russo – può e deve rigenerarsi per riconnettere il tessuto comunitario alla luce dell’esperienza della fede”. È quanto aveva sottolineato, tra l’altro, il Papa il 30 gennaio scorso, nel discorso rivolto ai partecipanti all’incontro promosso dall’Ufficio catechistico nazionale. Con questo Motu proprio, conclude mons. Russo, “il Papa rilancia l’impegno per ogni comunità: il catechista risponde a una chiamata e lo fa per sempre. In un tempo fluido è importante avere coscienza che quel ‘sempre’ è un orizzonte di senso per una Chiesa ministeriale”.