Giorno memoria vittime terrorismo: Fiasco (sociologo), “narrazione falsa e reticente come una tossina pronta a contagiare qualcuno delle nuove generazioni”

“Quelle vicende si distanziano nel tempo, ma non per l’urgenza di pervenire alla risposta: perché sono state assassinate, per responsabilità morale e politica di chi, con quale procedimento manipolativo sono divenute bersaglio. E il diniego, lo stato di negazione di chi fu sodale agli esecutori, continua a tirare su il muro che ostacola questo risarcimento delle vittime. Con la narrazione falsa e reticente, che non è tanto cattiva storiografia, quanto una tossina che pur circola, pronta a contagiare qualcuno delle nuove generazioni. E così il volano riprende a girare”. Lo dice il sociologo Maurizio Fiasco, in un’intervista al Sir per il Giorno della memoria delle vittime del terrorismo, che si è celebrato ieri.
“Gli effetti dei reati di terrorismo non si sono estinti, ma proseguono: per la lesione permanente che hanno arrecato, nell’ordine, alle vittime ‘persone singole’, alla libertà politica degli italiani e alle istituzioni che liberamente ci siamo dati dopo il 25 aprile del ‘45, al segmento delle generazioni contemporanee a quei fatti. Infine, se non appurata interamente la verità, e quindi non soddisfatto appieno il diritto a conoscerla in pubblico, i ‘dispositivi’ psicologici e tecnici di quegli anni potranno riprodurre nuove stagioni: d’intossicazione ideologica, di violenza verbale e fisica, di pericolo per la democrazia”, osserva Fiasco.

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