“In ogni giocatore d’azzardo vediamo un nuovo potenziale povero che prima o poi si affaccerà ai nostri servizi”. Lo ha detto oggi Angelo Raponi, direttore della Caritas Latina e delegato regionale delle Caritas del Lazio, intervenendo all’incontro on line a sostegno della nuova norma della Regione Lazio che modifica la legge regionale del 2013 e introduce, tra l’altro, il distanziamento di almeno 500 metri delle sale gioco e slot dai cosiddetti luoghi “sensibili” come scuole, parrocchie, eccetera. “Le Caritas del Lazio – ha spiegato Raponi – stanno assistendo spesso impotenti alla difficile situazione economica delle famiglie. Il gioco d’azzardo è cresciuto negli anni come è cresciuta la povertà. Nei centri d’ascolto, nei servizi per il microcredito, nelle fondazioni antiusura ci rendiamo conto che la povertà e l’azzardo sono connessi. È un circolo vizioso in cui uno diventa causa dell’altro, un meccanismo perverso cinicamente sfruttato dai monopoli e dall’industria del gioco. L’attuale scarsità di risorse disponibili è il volano perfetto per il gioco, mentre continuano le pubblicità”. “Il pensiero che tanti cominceranno di nuovo a frequentare le sale, senza una riduzione delle piattaforme fisiche, on line, delle slot machine – ha concluso – ci dà un pensiero grande. Ben vengano le norme retroattive previste dalla legge regionale del 2013. Non possiamo permettere che tutto questo venga interrotto”.