In vista della pubblicazione del Motu proprio sul ministero e il carisma catechetico, Uwe Globisch, amministratore delegato della Katecheten-Verein (Dkv), associazione catechistica tedesca, con oltre 9mila iscritti, analizza sul portale della Chiesa cattolica katholisch.de il nuovo ruolo dei catechisti, ciò anche alla luce della crisi nata dalla pandemia e le nuove domande scaturite dalla scuola e dalle parrocchie. Riferendosi alla storia della Dkv, iniziata nel XIX secolo, Globisch ha evidenziato come “la catechesi sia sempre qualcosa che deve essere basato sulla situazione di vita, sulla biografia delle persone. Ed è per questo che la catechesi e l’educazione religiosa sono in continua evoluzione e devono adattarsi al linguaggio e ai segni dei tempi”. In questo senso l’esperto coglie l’importanza che la catechesi guardi “a tutte le persone, che vada oltre la preparazione della prima Comunione e la preparazione alla Cresima. Bisogna guardare agli adulti, alle famiglie nella loro situazione speciale, ai single, agli anziani, che hanno ancora molta richiesta di socializzazione nella loro fede, e non dimenticare le persone con disabilità”. Globisch richiama il ruolo della formazione religiosa scolastica al tempo del Covid-19: “È diventato chiaro quanto sia importante l’educazione religiosa nelle scuole: molti alunni sono esistenzialmente colpiti dagli effetti negativi della pandemia. Le ferite mentali e le tensioni fisiche sollevano la questione del significato della vita. L’istruzione religiosa ha ottime risposte e può fornire assistenza con queste domande esistenziali. Ma è anche un luogo in cui, ad esempio, è possibile discutere questioni ambientali e altre sfide sociali, cosa altrimenti molto difficile in un contesto scolastico”.