“Chi ama nella verità è contento di amare: questo è il comandamento più bello e più liberante del mondo. Il comandamento dell’amore così inteso è la migliore protezione, la migliore custodia da ogni ‘tentazione’. È facile entusiasmarsi per amore ma sappiamo bene che, per amare l’altro o l’altra e amare gli altri, ci viene in soccorso la ‘Grazia’ che viene dall’alto consentendoci di andare oltre ogni egoismo e donandoci perseveranza e fedeltà”. Così nel corso dell’omelia mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, in occasione della festa della Madonna della Catena, venerata nella città delle terme.
Amare come ama Gesù costituisce la vera differenza cristiana e amare come Lui, senza condizioni e senza pregiudizi, genera “una gioia piena”. Sapere di essere abbracciati da questo amore ci rende, come dice Gesù stesso, amici e non servi. E rimanere in questo amore consente alla nostra esistenza di essere generativa e feconda. Seguire il comandamento di Gesù ad “amarci gli uni gli altri” è il modo migliore per celebrare la festa della Madonna della Catena. Maria è la “Madre dell’amore” perché ha amato la Verità affidandosi liberamente alla volontà di Dio. “La Madonna della Catena – ha evidenziato il presule – ci richiama alle catene soffocanti che ci impediscono di vivere la vita vera. Due catene da riconoscere e impetrare la grazia che vengano sciolte sono l’indifferenza e la cultura dei favori. Già prima della pandemia da Covid-19, era dilagante tra noi l’indifferenza che nasce dalla paura dell’altro percepito come pericolo o come ‘inferno’. Constatiamo che l’indifferenza raggiunge forme di totale negazione dell’altro a vantaggio di un processo di presunta autoconservazione. Abbiamo bisogno che la Madonna della Catena interceda per noi perché siamo finalmente convinti che nessuno basta a se stesso. Santa Maria della Catena ci aiuti anche a permettere allo Spirito vivificante di attivare processi di giustizia senza cedere alla mentalità del favore e della raccomandazione”. Di qui l’appello: “Non vengano mortificati il talento e il merito a favore di appartenenze a lobby di potere perverso”.