“Tutti ci auguriamo che le cose si risolvano quanto prima, però questa situazione che ha coinvolto così profondamente la vita delle persone, del mondo intero, ha portato a galla una profonda domanda di speranza. Questa ci libera dal nostro sguardo parziale, per aprirci a qualcosa d’altro: ci rende più attenti e aperti a ciò che accade. Ma è una lotta lasciare entrare questa domanda, è una lotta non estrometterla dalle nostre giornate”. Così il vescovo di Imola, mons. Giovanni Mosciatti, nel saluto per l’ingresso della Madonna del Piratello in cattedrale avvenuto ieri sera.
“I nostri padri hanno sempre pregato Dio affinché respinga le nostre piaghe, ci difenda dalle malattie, dalla grandine, dalla siccità, dal fuoco, dai nemici e ci doni delle belle stagioni. Perché la nostra terra sia fertile, affinché possiamo avere pace e tranquillità ottenendo il perdono dei nostri peccati”, ha osservato il vescovo, sottolineando che “oggi, in questo periodo così drammatico, di fronte alla malattia che colpisce sempre più da vicino e alle difficoltà anche economiche, affiorano dal fondo di noi stessi domande profonde. Quante volte, di fronte ad esse, può dominare in noi la paura! La paura del nulla. La paura che, in fondo, niente valga la pena, perché tutto finisce. Ed anche oggi viviamo un maggiore senso di fragilità, il dilagare dell’incertezza e dell’ansia, segni che stanno a indicare, come il dramma non si è esaurito ma è ancora vivo tra noi”. Per questo, “non abbiamo solo bisogno di assistenza e di cure mediche, abbiamo anche bisogno di qualcosa che ci permetta di guardare alla sofferenza e alla morte senza crollare davanti ad esse. Quando la fatica sembra vincere, quel che aiuta è avere qualcuno, un amico al nostro fianco, una voce sicura”. “Anche nella circostanza della pandemia che stiamo attraversando – ha aggiunto – abbiamo bisogno di rintracciare quella presenza e quella voce, che non ci toglie la fatica, ma ci permette di viverla lietamente, con speranza”.
“Anche quest’anno – ha proseguito mons. Mosciatti – la Madonna del Piratello è tra noi, in un momento di tanta sofferenza provocata dalla pandemia, dai lutti e dall’impossibilità di stare vicini alle persone care. Vogliamo stare insieme a Maria, donna della speranza, che crede nell’adempimento della promessa”. “Maria è la sorgente continua della speranza”, ha evidenziato il vescovo, ammonendo che “senza speranza non esiste possibilità di vita”. “Questi giorni allora saranno per tutti un’occasione di stare davanti a Maria, pregando, domandando, supplicando”, l’invito del vescovo che ha anche chiesto “l’intercessione di S. Giovanni Paolo II che esattamente 35 anni fa, proprio oggi, ha visitato la nostra città, domandando la grazia alla Madonna del Piratello perché la fiducia e la speranza, la solidarietà e l’amicizia umana facciano crescere una coscienza sempre più matura della grandezza del dono della fede che abbiamo ricevuto”.