Coronavirus Covid-19: vescovi Venezuela, “urgente distribuzione dei vaccini, necessario fronte comune senza discriminazioni”

Foto Calvarese/SIR

“Rivolgiamo un deciso appello al Governo nazionale, alle autorità sanitarie e a tutti i soggetti pubblici e privati, perché, pensando al bene del popolo che sono chiamati a servire, cerchino un accordo, con l’adeguata assistenza scientifica degli specialisti, al fine di reperire i migliori vaccini che possano essere applicati alla totalità della popolazione, senza alcuna eccezione o discriminazione”. È quanto scrive la Conferenza episcopale venezuelana in una nota, nella quale si dice motivata “dal ministero pastorale in favore del popolo di Dio” nel fare eco al clamore del popolo in relazione alla necessità “di risolvere il più presto possibile il tema del vaccino contro il Covid-19. Tutto questo anche in relazione al fatto che sono in aumento contagiati e morti a causa del virus pandemico”.
Proseguono i vescovi: “È urgente un accordo, frutto di un serio dialogo, per evitare il grande ritardo a causa del quale sarà in pericolo la grande maggioranza della popolazione. Non si può attendere ulteriore tempo. L’aspetto umano viene prima delle dispute politiche, poiché la vita di ogni persona è degna e sacra”. Perciò, nel comunicato si chiede al Governo di convocare “senza condizionamenti tutti gli Enti pubblici e privati, soprattutto i più coinvolti nella salute e nell’azione sociale, per costruire un fronte comune che garantisca la vaccinazione a tutta la popolazione senza condizionamenti di alcun tipo. Questo fronte comune non dev’essere composto attraverso criteri politici e di partito, e neppure ideologici. Nel ruolo di guida ci dev’essere il personale medico serio che esiste nel Paese, e i rappresentanti dei principali attori sociali del Venezuela”. Questo anche per “evitare di aprire le porte a persone senza scrupoli” e mosse solo da interessi di profitto.
Nel contempo, la Conferenza episcopale si rivolge alle altre Nazioni e agli organismi internazionali coinvolti nella distribuzione dei vaccini, per facilitare l’invio delle dosi senza pesi economici insostenibili per una nazione colpita da anni dalla grave crisi economica.

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