Dopo un anno di interruzione a causa della pandemia oggi le diverse confessioni di fede cristiana si sono avvicendate presso la Custodia di Terra Santa per gli auguri di Pasqua. Come da tradizione, ad accogliere le delegazioni è stato il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, il vicario custodiale, padre Dobromir Jasztal e una delegazione di frati francescani che risiedono presso il convento di San Salvatore. Secondo quanto riferito dalla Custodia di Terra Santa, la prima delegazione a fare il suo ingresso è stata quella dei Greco-Ortodossi, guidata dal Patriarca Teofilo III. Nel suo discorso il patriarca ha sottolineato la vicinanza, in questo periodo particolare, a tutte le persone che hanno sofferto a vari livelli a causa della pandemia. “Oggi, qui, celebriamo con gioia la possibilità di vedere una luce in fondo al tunnel, la possibilità di guardare al mondo come se la pandemia fosse un problema passato” ha detto Teofilo III. “Anche se le nostre due celebrazioni non hanno coinciso quest’anno, per Gerusalemme è importante celebrare la Pasqua perché questo posto deve essere il testimone perenne della risurrezione. Viviamo in Terra Santa e con il Santo Sepolcro, che abbraccia tutte le comunità, dimostriamo la necessità di portare la luce della resurrezione”. “Ritornare alla luce lentamente” ha risposto padre Patton “ricorda anche per noi una sorta di risurrezione. Così come il vaccino, dovremmo dare il benvenuto al vaccino della risurrezione. Essa è l’unica difesa contro la mancanza di significato e il male del mondo”. Alla delegazione greco-ortodossa hanno fatto seguito nell’ordine quelle della chiesa Etiope, dei Copti e dei Siriaci, che insieme hanno portato i loro auguri. La delegazione copta ha iniziato portando i saluti del Vescovo copto Anba Antonius: “In questo tempo di pandemiaè necessario dare un messaggio di gioia, senza parlare di tristezza e malattia ma dobbiamo dare forza”. A seguire il rappresentante della chiesa siro-ortodossa, che ha chiesto l’intercessione di Dio affinché sia possibile la pace nel mondo e la guarigione degli ammalati, soprattutto in questo anno di pandemia. Al termine dello scambio di auguri una delegazione della Custodia si è mossa verso il patriarcato cattolico greco-melchita, dove è stata accolta dal Patriarca Youssef Absi. “Questa risurrezione di quest’anno penso sia stata una forza per tutti” ha detto il Patriarca greco cattolico, “abbiamo sentito che Cristo non è lontano da noi e che Gesù ci vuole come testimoni”. Al termine della mattinata i francescani hanno ospitato Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, presso il Convento di San Salvatore.