“Minori che dormono per strada e nelle stazioni ferroviarie, mancanza di cibo e ripari limitati: con un aumento del 134% del numero di rifugiati e migranti arrivati in Romania in un solo anno, il Paese è in difficoltà a fornire supporto ai minori in transito”. Lo afferma Save the Children, oggi, in una nota.
“Viaggiando attraverso la Romania, un numero crescente di migranti e rifugiati diretti verso l’Europa occidentale spera di eludere i respingimenti spesso violenti al confine croato”, come è stato riferito ai team di Save the Children da alcuni migranti in transito.
A causa della limitata capacità di accoglienza, “i minori spesso soggiornano in rifugi non adeguati. A Timisoara, nella Romania occidentale, in un centro, che ospita anche adulti, i bambini e le famiglie hanno trascorso notti sul pavimento prima che la situazione venisse affrontata”. I team di Save the Children hanno anche segnalato la mancanza di accesso al cibo e ai servizi igienici in alcune strutture.
I minori non accompagnati sono particolarmente a rischio, poiché nessuna delle strutture ha spazi sicuri dedicati, con la conseguenza che sono collocati nelle stesse stanze degli adulti di sesso maschile. A causa di preoccupanti lacune nei servizi di identificazione e protezione, i minori che viaggiano da soli spesso finiscono inoltre per vivere per strada, nelle stazioni ferroviarie, nei parchi e negli edifici abbandonati in situazioni di promiscuità. La situazione è inoltre peggiorata dalla pandemia di Covid-19.
Dal 2015 la Romania è uno dei Paesi della rotta migratoria che passa attraverso i Balcani e va verso i Paesi dell’Europa centrale e occidentale. “I bambini e gli adolescenti rappresentano circa il 25 per cento dei nuovi arrivati in Romania, che sono stati 6.156 nel 2020. Secondo i funzionari del governo, di questi 1.539 minori, quasi due terzi sono non accompagnati”, ricorda Save the Children, evidenziando che sia “probabile che il numero effettivo di persone che compiono il viaggio attraverso la Romania sia più alto, poiché molte non vengono identificate”.