Al gennaio 2020 c’erano in Europa 1.608 bambini che convivono con la madre in un istituto penale (dati di 37 amministrazioni). In Italia ce ne sono 57. A rivelarlo le statistiche penali annuali (dati 2020), 133 pagine di numeri pubblicati oggi dal Consiglio d’Europa (situazione relativa alla popolazione carceraria di 51 amministrazioni penitenziarie in Europa). Si stima che più di 2 milioni di bambini in Europa abbiano un genitore in carcere. Le donne (87.367) sono il 5% della popolazione carceraria totale; l’età media dei detenuti 36 anni; 15,2% la popolazione straniera nelle carceri. Il 22% dei detenuti è in attesa di condanna definitiva. Stabile la densità carceraria: c’erano 90,3 detenuti per 100 posti disponibili negli istituti penitenziari nel 2020, contro 89,5 detenuti per 100 posti nel 2019. Le più sovraffollate sono le carceri della Turchia (127 detenuti per 100 posti); al secondo posto l’Italia (120), seguita da Belgio (117), Cipro (116), Francia (116), Ungheria (113), Romania (113), Grecia (109), Slovenia (109) e Serbia (107).
Il 17,7% della popolazione carceraria sta scontando pene legate a reati di droga (quasi 260.000 detenuti); gli altri reati più frequenti sono il furto (199.000 detenuti, pari al 13%), omicidio e tentato omicidio (169.000 detenuti, pari al 12%). 81.188 detenuti stanno scontando una pena per stupro o altri reati sessuali (8%); il 3% scontano condanne per violazioni del codice stradale. Ci sono anche 30.524 prigionieri condannati per terrorismo: in Turchia (29.827), Francia (292) e Spagna (209). La durata media della reclusione è passata da 8,1 a 7,8 mesi tra il 2018 e il 2019. I costi sono aumentati del 5% (27 miliardi di euro nelle 42 amministrazioni penitenziarie che hanno condiviso queste informazioni).