“Un santo che non ti rimanda a Gesù Cristo non è un santo, neppure è cristiano”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, durante la catechesi dell’udienza di oggi, trasmessa in diretta streaming dalla Biblioteca privata del Palazzo apostolico e dedicata al legame tra la preghiera e la comunione dei santi. “Il santo ti fa ricordare Gesù Cristo, perché lui ha percorso quella via di vivere come un cristiano”, ha proseguito Francesco: “I santi ci ricordano che anche nella nostra vita, pur debole e segnata dal peccato, può sbocciare la santità, anzi all’ultimo momento”. “Non a caso nei Vangeli leggiamo che il primo santo canonizzato è stato un ladro”, ha aggiunto a braccio: “canonizzato non dal Papa, dallo stesso Gesù”. “La santità è un percorso di vita, di incontro con Gesù, sia lungo, sia breve sia, di un istante, ma è sempre una testimonianza”, ha osservato il papa ancora fuori testo: “Un santo è un testimone, un uomo o una donna che ha incontrato e che ha seguito Gesù”. “Non è mai troppo tardi per convertirsi al Signore, che è buono e grande nell’amore”, l’invito di Francesco: “Il Catechismo spiega che i santi contemplano Dio, lo lodano e non cessano di prendersi cura di coloro che hanno lasciato sulla terra. La loro intercessione è il più alto servizio che rendono al disegno di Dio. Possiamo e dobbiamo pregarli di intercedere per noi e per il mondo intero”.