“La Pasqua è il punto nodale della fede cristiana; è quel segno in cui l’autentico significato di Gesù per l’intera umanità viene condensato in una unità e in una chiarezza assolute”. Così l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, si è rivolto ai fedeli riuniti nel duomo di Spoleto, nel rispetto delle norme in atto per evitare il diffondersi del Covid-19, per partecipare alla messa di Pasqua. “La morte liberamente accettata per amore – ha aggiunto – è mutata in vita per Gesù e, in lui, per tutta l’umanità che a lui aderisce, per tutti coloro che in lui credono”. Quindi, il presule ha indicato che “cristiano è colui che proclama: Gesù Cristo è veramente risorto! Non solo chi afferma genericamente, con un istinto religioso: c’è un Dio, c’è un Dio buono; oppure, con una venatura etica: dobbiamo amarci gli uni gli altri. Non solo questo fa il cristiano, ma tutto deve condensare e riassumere nella confessione: Gesù Cristo è veramente risorto!”.
La liturgia è stata animata dalla corale della Pievania di Santa Maria ed è stata trasmessa in diretta nei canali social della diocesi. “L’evento della risurrezione – ha affermato mons. Boccardo – ci apre un orizzonte di senso, un universo di speranza; ci ripropone la bontà inalienabile dell’uomo e di tutto il creato che deriva dall’amore di Dio, dall’alleanza che Dio ha da sempre fatto con l’uomo e con la sua vita. La prospettiva della risurrezione è affermare che c’è un futuro per la vita e che questo futuro è per sempre. E la speranza della risurrezione è anche speranza per l’uomo, per la sua cultura, perché le apre una prospettiva diversa da quella del declino e dell’autodistruzione”.