Si è spento oggi nella sua casa a Tubinga il teologo Hans Küng. Svizzero di origine, Küng aveva 93 anni ed era famoso in tutto il mondo per i suoi scritti e per il suo impegno nell’ambito del dialogo interreligioso, con il suo “progetto per un’etica mondiale”. “Con la morte di Hans Küng, la scienza teologica perde un ricercatore riconosciuto e controverso”, ha subito commentato il presidente dei vescovi tedeschi Georg Bätzing. “Si preoccupava di rendere comprensibile il messaggio del Vangelo e di dargli un posto nella vita dei credenti” in ambiti come l’ecumenismo vissuto, il dialogo interreligioso e interculturale, la fondazione da lui voluta per ricerche e progetti sulla pace, la giustizia e l’integrità del creato. “Anche se ci sono state tensioni e conflitti” riguardo alle sue opinioni, ricorda Bätzing, “vorrei esprimergli il mio ringraziamento in quest’ora dell’addio per il suo impegno pluriennale come teologo cattolico per la trasmissione del Vangelo”. “Ricca” è l’eredità teologica che il pensatore svizzero lascia dietro di sé; di lui Bätzing ricorda come sia stato “profondamente segnato dal Concilio Vaticano II, per la cui ricezione teologica si è molto impegnato”, e accenna inoltre alla visita a Papa Benedetto XVI nel settembre 2005, poco dopo l’elezione di Ratzinger al soglio pontificio.