In questo difficile anno caratterizzato dalla pandemia il volontariato si è confermato il motore autentico e vero della società; per questo, in occasione dell’odierna cerimonia di chiusura di Padova Capitale europea del volontariato, il presidente Emanuele Alecci annuncia la candidatura del volontariato quale bene immateriale Unesco. Come ultimo atto ufficiale, Padova Capitale europea del volontariato si costituisce come comitato promotore di questa iniziativa. Il comitato e l’advisory board saranno presentati prossimamente, assieme alla domanda di candidatura ufficiale Unesco.
“Il volontariato è un elemento di crescita morale e civile di ogni nazione. E’ un bene prezioso, un capitale e un patrimonio” da “proteggere e sostenere. Per questo – spiega Alecci – è necessario che il volontariato ottenga il riconoscimento Unesco quale bene immateriale. Questa candidatura vuole avere l’appoggio e il sostegno di tutte le forze attive in Italia a partire dal mondo istituzionale, politico, accademico e culturale”.
Quale ulteriore lascito di Padova Capitale europea è stata presentata da Fondazione Zancan la nuova versione rivista e aggiornata della “Carta dei valori del volontariato” pubblicata per la prima nel 2001. La Carta – il cui coordinamento scientifico e redazionale è stato condotto da Fondazione Zancan – si poggia su quattro valori: giustizia, carità, fraternità e generazioni; raccoglie anche il contributo di idee e esperienze maturate nel corso della pandemia e si candida a essere strumento di educazione civica nelle scuole. Di qui il commento di Tiziano Vecchiato, presidente della Fondazione: “Abbiamo trovato un bel bilanciamento fra solidarietà umana e natura così come fra diritti e accoglienza”.