La rivista “Popoli e Missione” col nuovo numero di maggio porta i suoi lettori in Cina, attraverso l’analisi sulle contraddizioni del modello di sviluppo economico contenuta nel dossier centrale del mensile intitolato “Risiko cinese: le mani sul pianeta”. “La copertina propone simbolicamente l’immagine di una tazza di riso in mezzo a cui è collocato, come una saporita pietanza, il pianeta già ‘servito’ e da consumare con le apposite bacchette di legno”, spiega la redazione. “Mentre il mondo conta le vittime e i danni prodotti dalla pandemia, il presidente Xi Jinping annuncia che il Paese del Dragone ha sconfitto la povertà estrema: in realtà un miliardo e 400mila persone vivono in una situazione di criticità interne con un modello politico ed economico tra imperialismo comunista e land grabbing”. Un modello esportato nei Paesi in cui la Cina “espande il suo business che va dalle grandi infrastrutture alla produzione tessile, dalle tecnologie ai vaccini”. Nel dossier una intervista al professor Giuseppe Gabusi, docente universitario e studioso del “continente cinese” mette a fuoco le linee strategiche che in qualche decennio hanno fatto della Cina un colosso economico leader dello scenario economico mondiale.
L’editoriale si occupa dell’avvio del percorso sinodale che rimette in cammino la Chiesa italiana. “Una Chiesa che intraprende la via sinodale con coraggio, determinazione e nuova speranza fondata sulla Parola, sollecita il mondo missionario a mettersi in gioco”; l’articolo sostiene l’importanza di inscrivere sin da subito nell’agenda sinodale il tema della missio ad gentes. Da segnalare in questo numero un servizio sui preti-coraggio africani che “portano la testimonianza del Vangelo anche nelle zone più calde e a rischio del continente, soprattutto nei Paesi alle prese con drammi umanitari come il Malawi, la Repubblica Centrafricana, il Sud Sudan e la Repubblica Democratica del Congo”. Per il Medio Oriente, un articolo che fa il punto sulla situazione in Iraq dopo la vista di papa Francesco. Sull’America latina un reportage traccia la situazione delle vaccinazioni in Cile, Messico, Colombia e Brasile.