“Ecce homo”, “Ecco l’uomo”, le parole di Pilato, tratte dal racconto della Passione di Giovanni, sono state il centro della riflessione del vescovo di Andria, mons. Luigi Mansi, ieri sera durante la liturgia del Venerdì Santo in cattedrale. “Guardando Gesù presentato da Pilato – ha spiegato – è come se noi ci guardiamo in uno specchio, quello siamo noi non solo e non tanto come persone singole, certo anche quello, ma proprio come umanità sfigurata, abbrutita, inguardabile a causa del peccato; ecco l’uomo, ecco che cosa succede all’uomo, quando si allontana da suo Padre, da Dio”. “Contemplando Gesù noi dobbiamo pensare a tutti gli uomini che soffrono” ha esortato il presule per il quale la sofferenza “è difficile da spiegare. La sofferenza c’è perché c’è il peccato, la sofferenza perché c’è l’egoismo, c’è la sofferenza perché c’è l’odio, anche Gesù dalla croce ha gridato: ‘Padre, perché mi hai abbandonato? Perché? Che ho fatto?’. Anche Lui non ha retto, la morsa del dolore è terribile e anche le persone più sante a volte crollano”. “Se qualcuno soffre e non trova il perché, l’unica risposta possibile è quella della solidarietà, quasi per mettere riparo, facciamo tanto male, ci facciamo tanto male gli uni gli altri, provochiamo tanto dolore, ma l’unica risposta, l’unico rimedio è la solidarietà, facendo un po’ di bene in qualche modo cerchiamo di riparare al male che compiamo”. “Non perdiamo tempo – ha rimarcato mons. Mansi –, l’unica via è quella dell’amore, è quella del dono assoluto, gratuito, senza contraccambi, è quello che ci ha mostrato Gesù ieri, inchinandosi ai piedi dei suoi discepoli, l’umiltà”.