Con la Pasqua “Gesù Cristo, il Signore, nostra unica speranza, riconsegna a tutti il frutto del suo amore fedele e incondizionato. Il Mistero della sua passione, morte e risurrezione è svelato in un amore, sacrificale e oblativo, come radice feconda della linfa di Risurrezione: linfa vitale, rigenerante e corroborante, che dona fiducia e conforto nella realtà quotidiana, difficile, complessa, ancora oscurata dalle dense nubi della pandemia”. Lo scrive mons. Orazio Francesco Piazza, vescovo di Sessa Aurunca, nella lettera alla comunità per la Pasqua. “Lo sguardo, smarrito tra le ordinarie preoccupazioni personali, familiari, economiche e sociali, genera facilmente quel disagio che accresce la fatica del vivere e disorienta i cuori. È il disagio di non sentirsi del tutto rassicurati e sostenuti nella confusione di questo periodo così problematico”, ma “siamo stati sollecitati dalla Parola, soprattutto in queste situazioni problematiche, a rinnovare fiducia e affidamento, a ritrovare vera speranza”.
Per il vescovo, “il sentiero pasquale” è “esperienza, dimostrazione, prova, da scoprire come modello dell’obbedienza dell’amore vissuta da Gesù Signore come risposta al Padre e ai fratelli: è evidenza dell’intimo e profondo legame con Dio, realistico e concreto nei fatti; vera luce, sostegno e guida per la dolorosa certezza delle prove nella vita”. Di qui l’invito: “Guardiamoci, specchiandoci, nel modello che è Gesù Cristo, il Signore, per imitarlo e conformarci a Lui”. “L’obbedienza dell’amore è la chiave per entrare nel Mistero della Pasqua e per scoprirne la fecondità nella vita – chiarisce mons. Piazza –. Come Gesù, che pone questo amore e le sue motivazioni come criterio da scegliere e a cui obbedire nelle drammatiche vicende da affrontare, così anche noi, imitandolo, possiamo percorrere il sentiero difficile dell’obbedienza dell’amore nelle prove della nostra vita: seguirlo su questo sentiero è scoprire realmente Chi amiamo, con quali motivazioni e come dimostriamo amore nei momenti più complessi della vita”. L’obbedienza dell’amore, dunque, “è accogliere la prova, le difficoltà, come manifestazione della verità essenziale che abita il nostro cuore; è scoprire, proprio nella forma più difficile e paradossale, che l’obbedienza dell’amore libera dalle prove e rende presente Chi, invocato, in quelle prove esige la nostra umile disponibilità: le prove non negano l’amore, lo svelano!”.