“Celebrare la Pasqua non significa solo aprire una parentesi per evadere dalla vita quotidiana, ma è attingere dalla morte e risurrezione del Signore la forza di una vita nuova”. Con un videomessaggio mons. Pierantonio Pavanello, vescovo di Adria-Rovigo, rivolge alla diocesi un messaggio di auguri pasquali. “Anche quest’anno ci troviamo a vivere un momento buio e pesante a motivo della pandemia: siamo tutti provati e sentiamo il logorio dei lunghi mesi trascorsi in un’altalena di speranze e di delusioni. Ci accorgiamo che questa vicenda non ci ha colpito solo nelle nostre relazioni sociali, ma più in profondità ci ha ferito nell’intimo… Proprio nel momento in cui avremmo maggiormente bisogno di essere uniti e solidali e di immaginare un futuro migliore per il quale impegnarci insieme, siamo come paralizzati e ripiegati su noi stessi”.
Prosegue: “La Pasqua ci raggiunge in questo contesto di prova, che rischia di diventare ripiegamento in se stessi e chiusura rispetto al futuro. Non è una novità: il mattino di Pasqua l’annuncio della risurrezione è arrivato un gruppo di uomini e donne dispersi e delusi. Tra loro alcuni avevano già abbandonato ogni speranza, come i due discepoli di Emmaus, altri, come la Maddalena, erano tutti concentrati dal dolore per la perdita del Maestro e la nostalgia per una presenza di cui pensavano di non poter più godere. La fede che nasce in loro accogliendo l’annuncio della resurrezione cambia la loro vita: tutto appare diverso alla luce della notizia che Gesù è Risorto e di fronte a loro si apre la prospettiva di una vita finalmente liberata dal peccato e dalla morte”. “Anche oggi la fede in Gesù Risorto può cambiarci la vita: non perché ci toglie la prova e la sofferenza, ma perché ci dà occhi nuovi con cui affrontarle, occhi capaci di andare oltre il presente e di camminare insieme”.