Domani, alle ore 12 presso l’aula magna del Tribunale ordinario della diocesi di Roma, costituita per il Tribunale nel palazzo apostolico Lateranense, si svolgerà la sessione di apertura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche e la fama di santità e di segni della Serva di Dio Rosetta Marchese, religiosa professa dell’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice. Durante la sessione di apertura – informa il vicariato di Roma – presteranno giuramento il postulatore padre Pierluigi Cameroni, salesiano, e la vicepostulatrice suor Francesca Caggiano, delle Figlie di Maria Ausiliatrice. I membri del Tribunale diocesano di Roma presenti saranno: il delegato episcopale mons. Giuseppe D’Alonzo; il promotore di giustizia don Giorgio Ciucci; il notaio attuario Marcello Terramani; il notaio aggiunto Giancarlo Bracchi; il notaio “de primordialibus” Francesco Allegrini.
Madre Rosetta Marchese nacque ad Aosta il 20 ottobre 1922. Fin da bambina conobbe e frequentò le Figlie di Maria Ausiliatrice, maturando così la sua fede e il suo ideale di consacrazione totale a Dio. Dopo la prima professione religiosa, nel 1941, completò gli studi all’Università Cattolica del Sacro Cuore, laureandosi in Lettere. Dal 1947 al 1958 fu insegnante e vicaria nella casa missionaria “Madre Mazzarello” di Torino, dove seguì con particolare attenzione le giovani suore che si preparavano a partire per le missioni. Dal 1958 al 1974 svolse compiti di animazione e di governo in Sicilia, a Roma, in Lombardia. Nel 1981 fu eletta superiora generale, ma appena otto mesi dopo la sua elezione, giunsero le prime avvisaglie di leucemia. Nella circolare del 24 ottobre 1982, Madre Rosetta concludeva il suo insegnamento augurando a tutte le sue figlie di lasciarsi contagiare da don Bosco “di nostalgia acuta del ‘bel Paradiso’”, per entrare nella via della santità “con una volontà senza ritorni”. Disse ancora: “La mèta è unica: arrivare in Paradiso con tutti i giovani per cui abbiamo donato e consumato l’esistenza”. Morì l’8 marzo 1984, a Roma.
“Una donna generativa”, la definisce suor Caggiano. “Madre Rosetta – aggiunge – è una donna in cui si realizza uno speciale equilibrio tra profonda contemplazione e audacia educativa nel solco del carisma di san Giovanni Bosco e di santa Maria Domenica Mazzarello, perciò il valore dell’inizio di questa inchiesta diocesana è una forte spinta a vivere la nostra missione e il nostro carisma salesiano. È una donna che ha avuto il dono dell’arte del discernimento e dell’accompagnamento spirituale delle suore, dei laici, dei giovani e dei sacerdoti nella via della vita cristiana consacrata e ministeriale, con un forte anelito alla santità. Un esempio di donna aperta allo spirito, di profondo senso ecclesiale e modello di maternità spirituale”. Il rito potrà essere seguito in diretta sul canale YouTube della diocesi di Roma; non sarà possibile partecipare in presenza.