Coronavirus Covid-19: Parlamento europeo a favore di un “certificato Ue Covid-19” per la libera circolazione in tempi di pandemia

Il Parlamento europeo ha adottato oggi la sua posizione negoziale sulla proposta di un certificato per riaffermare il diritto alla libera circolazione in Europa durante la pandemia. I deputati hanno concordato che il nuovo “certificato Ue Covid-19” – dizione che dovrebbe sostituire la dicitura “certificato verde digitale” proposta dalla Commissione – dovrebbe avere una validità di 12 mesi. I deputati – riferisce una nota di Bruxelles – vogliono che il documento, che dovrebbe essere disponibile in formato digitale o cartaceo, “attesti se una persona è stata vaccinata contro il coronavirus o, in alternativa, se ha effettuato un recente test con risultato negativo o se è guarita dall’infezione”. Tuttavia, i certificati Covid-19 non serviranno come documento di viaggio, né diventeranno una precondizione per esercitare il diritto alla libera circolazione. La proposta legislativa che riguarda i cittadini europei è stata approvata con 540 voti a 119 e 31 astensioni, mentre quella sui cittadini di Paesi terzi è passata con 540 voti a 61 e 60 astensioni. La votazione ha avuto luogo ieri sera e i risultati sono stati annunciati questa mattina.
Il Parlamento afferma fra l’altro che i titolari di un certificato Covid-19 non dovrebbero essere soggetti a ulteriori restrizioni di viaggio, come la quarantena, l’autoisolamento o i test. Secondo i deputati, al fine di evitare discriminazioni contro coloro che non sono vaccinati o non posso permettersi economicamente il test, i paesi Ue dovrebbero “garantire test universali, accessibili, tempestivi e gratuiti”. Fra l’altro i deputati ribadiscono che i vaccini Covid-19 “devono essere prodotti su scala, a prezzi accessibili e distribuiti a livello globale”. Esprimono anche preoccupazione per i gravi problemi causati dalle aziende che non rispettano i programmi di produzione e consegna.

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