Libertà di stampa: presentazione Rapporto 2021, attacchi senza precedenti ai giornalisti. Violenze, intimidazioni, leggi restrittive

“Un danno al di fuori dell’ordinario” ha subito il giornalismo libero e indipendente nel 2020: ennesimo segnale d’allarme viene lanciato dalle 14 associazioni che partecipano alla Piattaforma del Consiglio d’Europa per promuovere la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti nel Rapporto annuale che è stato presentato oggi in conferenza stampa. Le ragioni delle erosioni alla libertà e all’indipendenza dei giornalisti sono state dovute a “leggi e regolamenti di emergenza in risposta alla pandemia Covid-19 che hanno anche imposto restrizioni straordinarie sulle attività dei giornalisti”, con leggi che puniscono la presunta diffusione di false informazioni, o il rifiuto sistematico di accesso alle informazioni pubbliche sulla pandemia. I giornalisti hanno subito “arbitrarie interferenze”, quindi e nonostante i richiami dagli organismi internazionali, “molti governi europei hanno promulgato leggi di emergenza radicali, spesso con scarso controllo parlamentare”, denuncia il rapporto, e “misure straordinarie per penalizzare le voci critiche e limitare il controllo dei media sulle azioni del governo”. Sulla piattaforma del Consiglio europeo sono stati pubblicati un totale di 201 avvisi sulla libertà dei media nel 2020, un numero che rappresenta quasi il 40% in più rispetto al 2019. Un numero record di allarmi ha riguardato attacchi fisici (52 casi segnalati) e molestie o intimidazioni (70 casi). Due i giornalisti morti: Kastriot Reçi, proprietario di testate albanesi, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco fuori casa sua, Irina Slavina, caporedattrice del portale russo koza.press che si è data fuoco dopo numerose richieste di protezione contro ripetute molestie ufficiali.

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