“Rischiano di essere milioni in più i bambini costretti a vivere in povertà e a patire la fame in India a causa del continuo aumento dei casi di Covid-19. Questa settimana il numero dei morti ha superato i 200.000 e i rigidi blocchi potrebbero controllare la diffusione del virus, ma rischiano anche di spingere molti minori e le loro famiglie in povertà”. Lo afferma Save the Children in una nota.
“Sebbene i bambini corrano un rischio minore di contrarre il Covid-19, non sono immuni dalle conseguenze perché se le loro famiglie, i loro insegnanti e i responsabili della comunità si infettano, non sono in grado di sostenerli”, sottolinea l’Ong, aggiungendo che “l’India ha già la più grande popolazione al mondo che deve affrontare la carenza di cibo, con circa 189 milioni di persone denutrite prima dell’inizio della pandemia”. Save the Children “teme che, a causa dell’impatto dell’emergenza epidemiologica, queste carenze possano aumentare ulteriormente”.
“La pandemia ha annullato gran parte dei progressi compiuti dall’India nella riduzione della povertà e, come troppo spesso accade, sono i bambini più poveri ed emarginati a essere i più colpiti”, ha dichiarato Sudarshan, Ceo di Save the Children in India. “Poiché l’emergenza epidemiologica continua a rappresentare una grave interruzione per l’apprendimento dei bambini, qualsiasi speranza che avevano di uscire dalla povertà sta rapidamente scomparendo”, ha proseguito Sudarshan, denunciando che “ciò che è ancora più preoccupante è che il sovraccarico del sistema sanitario sarà inadeguato, soprattutto per proteggere le persone vulnerabili e i loro bambini. Molti perderanno genitori e familiari e più famiglie perderanno i loro redditi”.
Save the Children in India ha lavorato a stretto contatto con il governo per rispondere alla crisi generando consapevolezza su prevenzione, misure di controllo e vaccinazioni, e sta anche lavorando per proteggere i bambini dallo sfruttamento, dal lavoro minorile e dai matrimoni precoci. L’Organizzazione prevede di intensificare i suoi programmi sanitari per fornire supporto medico salvavita come centri di quarantena, ambulanze, cibo e sostegno psicosociale per i bambini. Save the Children sta anche promuovendo l’accettazione pubblica delle misure di sicurezza Covid-19 e sta conducendo campagne di sensibilizzazione per incoraggiare le persone di età compresa tra i 18 e i 45 anni a fare il vaccino, quando saranno idonei per la vaccinazione a partire dal 1° maggio.