“Non la vedevo da tempo, però certamente la conoscevo. La ricordo come una persona molto dedicata al lavoro, ma anche di grande spiritualità, la definirei una mistica”. Così, Ángel Francisco Simón Piorno, vescovo di Chimbote, ricorda al Sir Nadia De Munari, la missionaria laica di Schio (Vicenza) uccisa a Nuevo Chimbote, in Perù. “Non era – prosegue il vescovo – una persona cui piaceva parlare, fare riunioni, era una che agiva. E faceva un lavoro importantissimo, di coordinamento nelle varie opere educative”. Mons. Simón Piorno non è certo l’unico a essere scosso, a Chimbote e nei “pueblos jovenes”, i quartieri poveri di Nuevo Chimbote. In tanti, ieri, erano scossi e increduli. Oggi verrà allestita la camera ardente in un salone dell’Operazione Mato Grosso. “Sono certo che saranno tantissimi i genitori, i giovani, i bambini che la vorranno salutare. Mercoledì, poi, ci saranno i funerali. Penso ci saranno altri vescovi delle diocesi dove è presente l’Operazione Mato Grosso e tutto il mondo che ruota attorno a questo movimento”.
Il momento del dolore è anche quello della grande vicinanza e gratitudine della diocesi all’Operazione Mato Grosso, come conferma il vescovo: “nelle diocesi in cui sono presenti, sono come le pupille degli occhi. Nei confronti dell’Ong esprimiamo un sostegno senza misura e riconosciamo nel suo servizio una grande qualità, tutta l’originalità di cui è capace il popolo italiano. Qui a Chimbote lo vediamo nell’opera educativa, dalla scuola agraria, alla scuola secondaria, fino alla primaria e agli asili. In questi mesi le scuole non sono state aperte in presenza, ma le mense non hanno mai cessato di cucinare pasti per le persone più povere, che qui sono tante. Il Covid-19 ha avuto un grande impatto, in luoghi dove la maggior parte è commerciante ambulante e lavora in modo occasionale”. Una vicinanza e una solidarietà che mons. Simón Piorno trasmette fino all’Italia: “desidero, attraverso il Sir, esprimere il mio profondo cordoglio e vicinanza ai genitori, agli altri familiari di Nadia, al vescovo di Vicenza, e a tutto il vostro Paese”.