I vescovi di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol, e di Huari, mons. Giorgio Barbetta, esprimono dolore per la morte di Nadia De Munari, volontaria dell’Operazione Mato Grosso (Omg) in Perù a Nuevo Chimbote, a causa delle ferite riportate nell’aggressione. “La morte di Nadia De Munari – dichiara mons. Pizziol – avvenuta lo scorso 24 aprile ci lascia sgomenti e ci ricorda quanto sia delicato il lavoro dei tanti missionari nel mondo. Esprimo ancora a nome personale e della diocesi di Vicenza la mia vicinanza alla famiglia, che ho sentito telefonicamente, e continua il ricordo nella preghiera per tutti loro. Esprimo anche il mio cordoglio ai volontari dell’Operazione Mato Grosso e alla Chiesa peruviana, che hanno perso una persona stimata e benvoluta da tutti”. “Nadia era una presenza limpida, operosa, instancabile tra la gente di Nuovo Chimbote”, così la ricorda mons. Giorgio Barbetta, vescovo di Huari e membro dell’Operazione Mato Grosso: “La sua morte è arrivata come un fulmine a ciel sereno che ha scosso me e tutti coloro che la conoscevano. Le tante notizie che stanno circolando stanno creando anche un certo disorientamento in tutti noi. Penso che sia importante attendere la conclusione delle indagini della polizia peruviana”. L’esperienza missionaria di Nadia De Munari è maturata a Giavenale di Schio (Vi), in una famiglia caratterizzata da valori forti e da una fede genuina. La prima partenza per un’esperienza in Ecuador è stata nel 1990, mentre dal 1995 la volontaria scledense ha vissuto in modo pressoché continuativo in diverse missioni del Perù. Da circa 5 anni aveva accettato la richiesta di padre Ugo De Censi, fondatore dell’Operazione Mato Grosso, di vivere nella missione di Nuevo Chimbote (aperta 10 anni fa) per essere la coordinatrice di 6 asili. Recentemente era stata aperta anche una scuola elementare. Massimo Casa, referente nella diocesi di Vicenza per l’Omg, così la ricorda: “Nadia era un’amica onesta, decisa, schietta, mite, attenta agli altri e aveva fatto della missione in Perù una vera e propria scelta di vita”. “Mia sorella voleva aiutare i ‘suoi’ bambini perché potessero avere un futuro dignitoso – dichiara Vania De Munari, sorella minore di Nadia -. Partire dall’educazione, dai bambini e dalle madri era stata l’intuizione di padre Ugo quando ha aperto la missione a Nuevo Chimbote”.