“La fatica di generare vocazioni nelle nostre comunità nasce dalla fatica di amare, di condividere, di vivere le nostre vocazioni non come un potere, ma un servizio. Chiediamo al Signore di liberare la nostra vita cristiana, personale e comunitaria, da ogni forma di pretesa e di renderla invece capace di attesa, di relazione, di dono che sono le condizioni su cui nasce una vocazione alla vita cristiana”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, nella messa che presieduto a Francolino, durante la quale ha anche conferito il Sacramento della Confermazione.
Nella 58ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, l’arcivescovo ha sottolineato che “la Chiesa vive sulla chiamata del Signore, che continua sempre, e sulla risposta dei cristiani, talora rimandata, allontanata”. “Per questo – ha spiegato – è importante pregare per le vocazioni, perché ognuno sappia in coscienza rispondere alla chiamata del Signore, guardando alla vita della Chiesa e alla vita del mondo. E la vita della Chiesa, delle nostre famiglie per essere luogo di crescita delle vocazioni deve somigliare alla vita della casa di Nazareth”.
Commentando la pagina evangelica del Buon Pastore che conosce le sue pecore, mons. Perego ha osservato come questa immagine “è anche il modello di chi guida una parrocchia, una comunità di vita consacrata, una famiglia: è un modello per il prete, i padri e le madri di comunità e di famiglia, i genitori, gli educatori”. “Non si può guidare chi non si conosce e da chi non ti riconosce. Non si può guidare senza passione, senza ricercare, senza ascoltare. Non si può guidare senza amare. L’amore e non il potere è la caratteristica del Buon Pastore”, ha ammonito l’arcivescovo. Rivolgendosi ai cresimandi, mons. Perego li ha esortati ad essere “persone di preghiera” e a coltivare “una relazione nella preghiera con il Padre, come tra Gesù e il Padre, perché solo da Dio amore nasce la capacità di scegliere, nasce la capacità di amare e dare la propria vita, nasce la vocazione”. “La preghiera dei cristiani e delle comunità al Padre per le vocazioni – ha evidenziato mons. Perego – non può mai mancare accanto a nuovi luoghi e metodi educativi, a testimoni credibili, così da non lasciar cadere una chiamata perché il Vangelo corra dappertutto”.