Sabato 24 aprile con decreto promulgato da Papa Francesco, la Congregazione per le Cause dei santi, dopo anni di documentazione e di studio, ha riconosciuto l’eroicità delle virtù di fr. Emanuele Stablum, primo medico religioso dell’Idi (Istituto dermopatico dell’Immacolata). A questo giovane medico religioso e alla sua “scuola” l’Idi “deve il suo nome, il fondamento scientifico delle sue storiche terapie e gran parte dei professionisti che hanno segnato la storia dell’Istituto. Dal prof Cavalieri, religioso, primo discepolo di Stablum, ai professori Piazza, Prandina, Simoni, Muscardin, medici – religiosi e laici – che si sono distinti per capacità umane e professionali nel corso dei 110 anni di storia dell’Istituto”, si legge in un comunicato.
Prematuramente scomparso all’età di 55 anni, fr. Stablum si laureò nel 1930 a Napoli per poi dedicarsi subito all’attività sanitaria dell’Idi di cui fu direttore per quindici anni. Viene ricordato oggi come religioso fedele alla sua consacrazione a Dio, medico attento a tutta la persona del paziente che ha sempre curato con scienza e con amore.
Fr. Stablum fu attivamente partecipe alla vita della sua Congregazione – Figli dell’immacolata Concezione – di cui fu vicario generale. La sua carità fu di esempio quando eroicamente nel 1943-44 aprì le porte dell’Ospedale ai perseguitati dai nazisti. Salvò la vita ad un centinaio di rifugiati, tra questi 52 ebrei, salvati dalla Shoah, insieme a perseguitati politici e ad altri invisi al regime.
Per rendere omaggio al venerabile “fondatore scientifico”, padre Giuseppe Pusceddu, superiore provinciale della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione, annuncia: “Abbiamo organizzato una mostra che descriva, per punti essenziali, il percorso di vita di fr. Emanuele Stablum”. Viene inaugurata nella mattinata di oggi, lunedì 26 aprile, e sarà visibile a tutti per alcune settimane presso l’Idi di Roma, via dei Monti di Creta 104, corridoio Presidenza.