“Nel difficile momento di crisi sanitaria, economica e sociale che l’Italia, come ogni altra nazione del mondo, sta vivendo a causa della pandemia, è importante che tutti i gruppi dell’Azione cattolica rappresentino per l’intera società un segno di speranza”. L’invito viene dal cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero vaticano per i laici, la famiglia e la vita, rivolto – con un videomessaggio – all’Assemblea nazionale di Ac che si è aperta oggi. “Il tema che avete scelto per la vostra assemblea è proprio una parola di speranza che Dio stesso rivolge a San Paolo in un momento difficile della sua missione (At 18,9). Così, contro la tentazione dello scoraggiamento, dell’isolamento o, peggio ancora, della conflittualità esasperata che può diffondersi nella società, voi siete chiamati ad essere testimoni di speranza. La vostra fede in Dio e la vostra esperienza comunitaria devono mostrare nei fatti che è possibile, ed è più utile, rialzarsi insieme, ricostruire insieme, farsi coraggio insieme, riprogrammare il futuro insieme. Il Signore certamente vi chiama a portare il fermento, la creatività e la positività della fede cristiana in questo delicato momento storico, come già l’Azione cattolica ha fatto in epoche passate, contribuendo alla ricostruzione sociale in Italia, dopo le esperienze devastanti delle guerre mondiali”.
Farrell suggerisce poi “un’attenzione particolare ai giovani. Avete notato come quest’anno il Santo Padre abbia chiamato i giovani, e persino i bambini, ad animare la Via Crucis del Venerdì Santo. Proprio nei momenti di crisi, Papa Francesco crede che i sogni e gli ideali dei più giovani possano aiutare a guardare avanti con fiducia. Anche voi fate lo stesso. Non smettete mai di credere nelle potenzialità dei giovani. Non abbiate paura di investire tempo ed energie nella formazione spirituale ed umana dei giovani, perché sono loro che porteranno avanti il testimone della fede nelle prossime generazioni. Soprattutto nei momenti di stanchezza morale e spirituale come quella che stiamo vivendo, sono i giovani, con lo slancio e l’energia che li caratterizza, che possono animare la ripresa della Chiesa e dell’intera società”.